La Consulenza alla Pari si identifica come una relazione di aiuto fra pari, ovvero come un confronto tra persone con pari condizioni di disabilità (mancanza o perdita della vista, dell’udito, dell’uso degli arti, disabilità psichica, diagnosi di Autismo, Asperger, Sindrome di Down), così come con pari condizioni patologiche (sclerosi multipla, neoplasie, patologie specifiche).
Da una parte quindi c’è una persona, il Consulente, in possesso di specifiche abilità e competenze, prima tra tutte quella dell’autonomia nei vari aspetti della vita e dell’adattamento alla specifica condizione problematica che vive, nonché quelle comunicative e relazionali utili e idonee alla conduzione dell’incontro. Dall’altra parte c’è il Consultante, colui che riceve la consulenza e che condivide alla pari la stessa condizione di disabilità/patologia del consulente, che nel colloquio espone le proprie difficoltà causate prevalentemente dal presentarsi nella sua vita della specifica condizione e viene agevolato nel conseguimento di un maggiore e più funzionale adattamento alla condizione stessa, con importanti effetti di potenziamento delle risorse e di potenziamento della qualità della vita.
I colloqui sono uno strumento per permettere al consultante di acquisire maggiore consapevolezza delle proprie capacità interne residue, al fine di utilizzarle per affrontare le difficoltà della vita quotidiana e superare i propri limiti reali o immaginati. Il consulente per fare ciò porta all’interno del colloquio la propria esperienza personale. L’obiettivo è quello di favorire l’autonomia e l’autodeterminazione del consultante. In particolare il colloquio è uno strumento utile per chiedere informazioni, consigli, conoscere una storia di vita simile alla propria, alla quale ispirarsi e attraverso la quale scoprire che è possibile ricominciare a credere in se stessi e prendere di nuovo in mano la propria vita.
Per essere alla pari il colloquio di consulenza deve prevedere la stessa disabilità/ condizione sia in chi eroga la consulenza che in chi la riceve (disabilità visiva con disabilità visiva, problemi oncologici con problemi oncologici e così via).